“Pronta ad affrontare il mondo”

Ho cominciato a usare droghe a 13 anni, ho cominciato a fumare sigarette e canne, a bere durante i fine settimana con gli amici. A 15, 16 anni usavo ”molly” [pura ecstasy], droghe psichedeliche e pillole, qualsiasi cosa su cui riuscivo a mettere le mani. A 17, 18 anni ho cominciato con gli oppiacei regolarmente e ho iniziato a farmi di eroina.

Ho abbandonato la scuola e ho cominciato ad andare da un festival musicale all’altro. A un festival è andato tutto fuori controllo e ho preso un sacco di roba assieme. Ho preso una droga psichedelica e mi ricordo, dopo il mio trip, di essermi svegliata all’ospedale.

E mia madre, che era lì seduta accanto a me a piangere, mi fa: “Sei stata in coma per quattro giorni. Sei andata in overdose con arresto cardiaco: sei fortunata ad essere viva”. E mi fa: “Vai a un centro di riabilitazione”. E quindi ho detto: “Okay, vado”.

Quindi quando sono arrivata al centro Narconon ero un disastro. Non sapevo cosa aspettarmi ma gli operatori sono stati veramente accoglienti e d’aiuto. Molte volte avevo paura, non volevo fronteggiare me stessa, non volevo affrontare il recupero e mi hanno aiutato a superare tutto questo.

Alla fine, mi sentivo di nuovo come una bambina, hai presente la sensazione? Avevo la mentalità di un’adulta matura che era pronta a conquistare il mondo.

Perché non si tratta solo di aiutare le persone a smettere di prendere la droga, si tratta di restarne fuori. E mi hanno insegnato tutto ciò di cui ho bisogno per stare lontano dalle droghe e per occuparmi delle mie emozioni. E ho imparato finalmente a rispettare me stessa, ad apprezzare quel che sono in grado di fare. Ho imparato ad amare me stessa.

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